DANIEL RAMOS
11 de nov de 20191 min.
Actualizado: 29 de mar de 2020
Mi sono percepito in uno stato di turbamento all’interno di un viaggio da cui sono tornato con un rientro colorato. Erano colori piacevolmente insoliti, misteriosamente conosciuti. Un insieme di sangue e di vita, con l’odore della gioia e della morte.
Ho viaggiato con costanza, nonostante i miei
deboli passi sapessero di fuga, ma sono tornato con caparbietà, con quella
necessaria per un ritorno portato a termine, dopo che un’aurora si è interrotta
e le nuvole si sono infuriate contro il sole.
Sono arrivato come mai fuggito, come un frutto
che non è mutato, che ha contemplato le stagioni e aspettato pazientemente la
maturazione definitiva. Ho ricevuto istruzioni, ho un incarico: il mio compito
ora è istruire.
Tornerò a casa, perché so che qui si costruisce,
si sogna, ci si difende. Vivo con l’attenzione al ricordo, ma anche aperto al
sogno, alla difesa. Il mio bellissimo scudo e sogno: la vita.